L'immagine coglie la gestualitaà catartica che si palesa in una rappresentazione fantasmatica e non integrata con il reale.


Paesaggio planimetrico 2 - 100x80 tecnica mista 2022 - Domenico Ghin
Paesaggio planimetrico 2 - 100x80 tecnica mista 2022

LA CATARSI DELLA FORMA

Le opere di Domenico Ghin rappresentano il luogo di passaggio fra due mondi, il conosciuto e l'incognito.

Sono il limite di uno scarto improvviso che comporta una perdita e un ritrovamento.

Nel porre in primo piano un elemento anatomico l'artista ne deforma i particolari e la metafisica del corpo si realizza con un sottofondo concettuale avvolgente.

Una realtà che stravolge la riconoscibilità dell'effetto figurato per lasciare aperta una fabulazione in bilico tra astrazione e figurazione. Una visione sospesa nel tempo.

Le sue architetture sono traiettorie psichiche che si proiettano verso insondabili lontananze e mettono in evidenza la qualità espressiva del proggetto.

Lo strutturarsi delle diverse zone del dipinto definisce la base ed il vertice, mentre un ipotetico centro diviene punto di atttrazione dello sguardo.

Memorie di un sapere arcaico che rende l'idea del passato non più inscindibile con il mondo attuale.

Una pittura che a volte inquieta e suscita nel fruitore il timore di poter scoprire dietro ogni lavoro una presenza misteriosa.

 

Giuseppe Raffaelli

DOMENICO GHIN E’ nato a Marano Lagunare in provincia di Udine. Ha conseguito il diploma di maestro d’arte, iscrivendosi poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Approfondisce le tecniche calcografiche, in particolare l’acquaforte e l’acquatinta. Dopo una breve esperienza informale si orienta verso il genere figurativo ed in particolare sull’anatomia umana e su composizioni architettoniche interpretate in chiave metafisica. Vive e lavora a Lignano Sabbiadoro (UD), Lungomare Trieste 154.

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CATHARSIS OF THE FORM

The works of Domenico Ghin represent a territory of passage between two worlds, the known and the unknown.

They are at the limit of a sudden change involving a loss and a new encounter.

Though placing an anatomic element in the foreground, the artist deforms the details and the metaphysics of the body is conveyed through a conceptual background enwrapping the composition.

We confront a reality which upsets the recognition of a figurative aspect

to disclose a narration balanced between abstraction and figurative painting: a vision suspended in time.

Ghin’s architectures are psychic lines reaching to unfathomable distances

and emphasizing the expressive quality of his vision.

The structuring of the different parts of a painting identifies a base and a summit, while a hypothetical centre becomes a point of attraction for the eye.

Memories of an archaic knowledge which makes the idea of the past no longer detachable from the present world.

A style of painting which sometimes brings about a kind of uneasiness and the fear of discovering a mysterious presence behind what we see.

 

Giuseppe Raffaelli

art historian and art critic

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